Esodi del divino: Caproni, Pasolini, Valesio
NERI, Esodi del divino. Caproni, Pasolini, Valesio (Percorsi, 358), Il Mulino,
Si tratta di un testo di indubbio valore e profondità teologica, in cui si riconosce la traccia della teologia di P. Sequeri a cui l’Autore è certamente legato. Prima di dedicarsi ai tre poeti prescelti, Neri propone un pregevole confronto teorico tra poesia e teologia: entrambe marginalizzate dal sapere moderno, sono attraversate da una tensione tra il linguaggio e il suo limite: «La proposta prettamente cristiana è una trasgressione e contemporaneamente una riaffermazione del linguaggio, il rinnovamento dell’espressione verbale tramite la stessa trascendenza di cui le parole sembrano la negazione». La storia del pensiero occidentale può essere descritta come l’incessante intreccio tra il logos concettuale, il logos poetico e il logos teologico e tra questi ultimi due è possibile una singolarissima consonanza spirituale. Coerentemente, Neri tratta i tre poeti da teologi, penetra le loro “teologie” e le commenta con grande profondità, superando – e talvolta forse violando – le intenzioni degli autori stessi. Singolare e interessante la scelta di accostare a due giganti del Novecento poetico italiano (Caproni con il suo travaglio linguistico e Pasolini con la sua tensione esistenziale) un autore ancora vivente e in piena sperimentazione come Valesio.
Dal libro
-Riannodare i fili di una salutare dialettica fra logos poetico e logos cristiano potrebbe rimettere in gioco le forze migliori dello spirito europeo, ormai sfibrato dalla sua riduzione naturalistica, e abbozzare l'orizzonte di un nuovo umanesimo all'altezza di quello che generò i frutti più singolari della nostra cultura.-
Nessun commento:
Posta un commento