mercoledì 1 giugno 2022

sapore del sale

 

ph valentina ciurleo

Il sapore del sale testo di Valentina Ciurleo - gio. 2 giugno 2022-


Un antico mulino a vento e la sua storia. Gli uomini lavorano da sempre nei
ritratti, nelle prospettive di luoghi semplici e comuni. Si può appartenere ad
un luogo anche senza esserci nati, le sensazioni danno risultati forti, sicuri,
nascono dalla radice, da dentro. Sento di avere un conto aperto, un conto in
sospeso, una resa dei conti. Non si può rinunciare a lungo, scrivere è la mia
ombra. A meno che, non decida di restare al buio, devo posizionarmi lenta,
sentimentale, aderente al corpo. Trascorrere diversi giorni, pensare,
attraversare, il doppio strato di silenzio o semplicemente il balbettio del mio
respiro. Ogni punto è una sequela di prove. Un acrobatico esercizio per menti
che puntano dentro, sulla logica, sulla riflessione. Sui pori della pelle che
lontano inondano. Sono qui a scansionare pagine del mio quaderno,
oltrepassare, scavalcare il confine, toccare rifugio segreto. Del nostro essere
in ballo, su questa melodia, in prima fila, esserci ora, nella pienezza. Il
contenuto è proprio in quelle battute, in quell'accenno interiore. Per quel che
ne sappiamo, a questa prima lettera, ne segue una seconda, poi una terza.
Affidare il pensiero alle parole, alle voci intorno. La sostanza è dentro, come
un panorama che indaga, una diversa prospettiva, la rifinisce, la completa. Un
origami del cuore. Niente è recapitato per caso. Al di là di tutto, posso
affiancarmi, al tuo lato, al confine dell’occhio. Cercare di essere visibile, fiorire
di voce e di respiro. Prendere parola in natura, con te. Il vero silenzio, ospita e
ripara. La smisurata dilatazione del corpo che trasgredisce; risale dall'altra
parte del mondo. C'è un silenzio che accompagna ogni parola, un linguaggio
sterminato di pause e acuti. Silenzi, ore meridiane e notturne, indugi, tregue,
soste assopimenti. Ripartire poi, come se nulla fosse. Pensi ci sia solitudine
nell'ascoltare? Rallentare i battiti, fino a non sentirli. Essere vivo in questa
corda vibrante, toccarsi nella vicinanza delle menti. Abitare alla soglia del
silenzio, in primo luogo, è attendere, qualcosa di udibile, attorno a noi.
Quando tu senti la parola amore non voltarti subito. Non chiedere cosa sia.
Quando tu senti la parola amore, stendi il miracolo in casa tua, invocalo e
ringrazialo. Il tempo si è fermato in un punto preciso. E se la solitudine è una
dichiarazione. Questa, voglio scriverla a me stessa. Non cercare di coprire il
vuoto, truccarlo come fosse bello, alterato alle scommesse, al gioco della vita.
Dall'altra parte dello specchio, della maschera, reclama a bassa voce il diritto
di esporre. Si può vivere in balia di assenze senza pretendere nulla. La vera
sconfitta sarebbe riempire, adeguarsi all'ombra. Prova invece l'incontro con
l'anima, quella rimane inalterata, attaccata alla radice. Attendere voci e
parole che giungano a noi dalla valle, dall'altro capo della luce, del corpo.
Ritrovare il gusto, quello vero, autentico. Il sale della vita.


il caso di essere semplici non è mai un caso

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